Lo sviluppo della città dal medioevo all'età moderna


Trento divenne ducato dei Goti e dei Longobardi e marca dei Franchi finché, nel 1027, ebbe inizio il potere temporale dei vescovi nel principato tridentino, principato che conobbe momenti di autentico splendore e che solo dopo otto secoli veniva soppresso all'epoca dell'occupazione napoleonica (1796). Sul terreno politico i principi-vescovi svolsero un ruolo di mediazione fra il potere imperiale germanico o, più tardi, austriaco, e quello papale; su quello ecclesiastico l'avvenimento che li vide grandi attori fu il Concilio Ecumenico Tridentino (1545-1563).

ll cardinale Bernardo Clesio, il brillante principe rinascimentale di raffinata cultura umanistica, avviò quel rinnovamento edilizio e artistico che, appena morto, consentì dignitosa ospitalità ai padri conciliari ed ai loro seguiti, che trasformò la città dotandola di solenni palazzi, che portò all'ampliamento del Buonconsiglio si da renderlo vera reggia del principe tridentino. A seguito del Congresso di Vienna (1815) le terre trentine passarono all'Austria e, al crollo dell'impero austro-ungarico (1918), vennero incorporate al regno d'ltalia.

Attualmente Trento è sede di capoluogo della Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige e della Provincia Autonoma di Trento. La funzione di centro politico e amministrativo del vasto territorio provinciale e la presenza dell'Università danno alla Trento di oggi un'importanza superiore a quella che ci si potrebbe attendere guardando solamente al numero degli abitanti che, comunque, ha superato negli ultimi anni quota 100.000.


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